Grosseto – Processo Etruria, 63 grossetani hanno perso oltre mezzo milione di euro

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Subordinate, a dicembre in aula: fino a quella data è possibile costiuirsi parte civile.
Il Gup del Tribunale di Arezzo venerdì 12 luglio ha rinviato a giudizio tutti e tre gli indagati accusati di falsità nei prospetti delle subordinate 2013 dell’ex Banca Etruria. Il processo partirà il prossimo 10 dicembre. «Il rinvio a giudizio – spiegano da Confconsumatori – è una buona notizia per i 90 associati di Confconsumatori che in tutta Italia si sono costituiti parte civile insieme all’associazione nel processo e che, quindi, ora possono auspicare un congruo risarcimento. Inoltre, chi finora non si è costituito nel processo potrà farlo nei prossimi mesi». I grossetani che si sono costituiti con l’assistenza Confconsumatori in questo secondo filone processuale di Banca Etruria, sono 63: hanno lamentato danni (al netto degli indennizzi di cui alla legge 119/2016) per circa 550mila euro. «Sono state tratti in inganno dalle informazioni, che secondo la Procura di Arezzo non erano veritiere, fornite dalla banca».
Il processo vede indagati i vertici della ex Banca Etruria per il reato di false informazioni ai mercati finanziari nell’emissione delle subordinate dell’anno 2013 (articolo 173 bis del Tuif, il Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria). Confconsumatori è l’unica associazione ammessa nel processo. «Un bel risultato anche per tutti i 90 risparmiatori italiani associati a Confconsumatori – ricordano dall’associazione – che nell’anno 2013 avevano sottoscritto le subordinate sulla base di dati patrimoniali non veritieri e che ora possono sperare di ottenere ristoro con il processo». Processo nel quale sono difesi dal collegio difensivo composto dagli avvocati Antonio Mastrota, Mario Marengo e Francesco Lepri.

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