Le linee guida del documento tecnico prodotto da Inail e Iss, anche per la cosiddetta Fase 2, sono “completamente inapplicabili e, purtroppo, basate su ipotesi lontanissime dalla realtà dei luoghi, degli ambienti e delle attività legate a tutto il comparto turistico della costa, in particolare per la balneazione e la ristorazione”. Lo afferma in una nota l’Ambito turistico Costa degli Etruschi, che in Toscana comprende località balneari quali San Vincenzo, Baratti, Castiglioncello, Donoratico e Vada (Livorno). Le misure di sicurezza proposte sono “assolutamente inapplicabili – sostiene l’Ambito, che chiede una revisione sostanziale – perché non consentono agli stabilimenti di garantire la sostenibilità economica delle loro imprese, considerando per di più gli aggravi di costo derivanti dalle norme su controlli e sanificazioni”. Per le spiagge libere, inoltre, gli amministratori dell’area concordano sulla “inapplicabilità delle indicazioni riguardanti la mappatura e il tracciamento del perimetro di ogni postazione con ombrellone. Questa misura di prevenzione è inattuabile su lunghissimi arenili di vari km oppure sulle scogliere dei nostri litorali, spesso preceduti da zone verdi, pinete, parchi costieri che rendono impossibile, salvo rari casi, il controllo degli accessi e quindi qualunque forma di turnazione o prenotazione”.
A esprimere forti perplessità è anche il sindaco di Livorno, Luca Salvetti
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