La questione della siderurgia deve essere gestita attraverso un piano nazionale che consideri in maniera sistemica le realtà di Piombino e Taranto: l’abbiamo detto e lo ribadiamo oggi, nell’occasione della manifestazione convocata a Roma dalle sigle sindacali dei metalmeccanici. Una questione non rinviabile oltre: gli impegni sull’acciaio devono essere affrontati in maniera strategica su entrambi gli stabilimenti.
Soprattutto se si considera che l’impianto di proprietà di Jsw è fermo in un’impasse, bloccato a una due diligence necessaria all’ingresso di Invitalia nella compagine sociale. Da mesi si parla di questa azione indispensabile alla sussistenza e al rilancio dell’azienda ma poco sembra sia stato fatto in proposito. A settembre, quando la viceministro Todde venne a Piombino per il Consiglio monotematico sull’industria, prese con noi un impegno chiaro: fissare, entro un mese da allora, un tavolo interministeriale con cui poter risolvere i molti problemi del territorio in maniera organica e avviare un rilancio complessivo. Un tavolo che includesse non solo Jsw ma anche tutte le altre industrie del territorio, le bonifiche, le infrastrutture. Bene, ora attendiamo che quell’impegno si trasformi in una pronta convocazione già oggi.
È necessario farlo subito affinché questo silenzio immobile non diventi un’ennesima occasione per i privati per guadagnare tempo, col reale timore che l’impianto rimanga senza prospettive di ripartenza.
La nostra ricetta è quella che da mesi ripetiamo ai tavoli istituzionali: abbandonare il percorso intrapreso con l’accordo di programma del 2018, che non prevedeva nessun impegno serio da parte di Jsw, e stilare un nuovo documento, realmente concreto, in cui si affrontino i temi nella loro interezza e relazione. Non possiamo pensare di far crescere il territorio se continuiamo ad affrontarne le criticità in maniera settoriale.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino
Sabrina Nigro, assessore al Lavoro e alle Attività produttive