Piombino – Interrogazione a risposta in commissione 5-03447 presentato da VIZZINI Gloria0

Il ministro Patuanelli o chi per lui risponderà alla mia interrogazione sul piano industriale mercoledì 12 febbraio nel pomeriggio.
07.02.2020
Gloria Vizzini (Gruppo misto, Camera dei deputati)
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-03447 presentato da VIZZINI Gloria
testo di Mercoledì 29 gennaio 2020, seduta n. 295
VIZZINI. —Al Ministro dello sviluppo economico.— Per sapere – premesso che:
il polo siderurgico di Piombino (ex Lucchini) riveste un’importanza fondamentale per il tessuto industriale italiano, per il capitale umano che è impiegato negli impianti e per il territorio del comune di Piombino. L’acciaieria, seconda in Italia per dimensioni solo all’Ilva di Taranto, dà lavoro a quasi duemila dipendenti;
dopo l’accordo per l’acquisizione del polo siderurgico di Piombino al gruppo algerino Cevital nel 2015 erano emerse gravi criticità e inadempienze nella garanzia di immissione di capitali per assicurare la liquidità, nelle garanzie sul contratto per la fornitura del forno elettrico nonché nello stato di avanzamento del programma di demolizione dei vecchi impianti e di bonifica dell’area. Tutto questo ha portato il Ministero dello sviluppo economico alla messa in mora di Cevital;
la crisi ha avuto una soluzione parzialmente positiva grazie al recente passaggio definitivo del polo siderurgico di Piombino da Cevital a Jindal Steel West (di seguito Jsw), grande impresa internazionale che si colloca tra i leader mondiali nella produzione del settore dell’acciaio, coordinato dalla regia del Ministero dello sviluppo economico, ridando la speranza a migliaia di lavoratori. Il gruppo Jindal starebbe valutando il ritorno alla produzione di acciaio costruendo due forni elettrici per una produzione di almeno due milioni di tonnellate. Un investimento di oltre un miliardo di euro;
la Jsw ha espresso la necessità di almeno 18 mesi per la presentazione dei progetti di costruzione dei nuovi forni e per la transizione gestionale del polo siderurgico e proprio per questi motivi lo scorso anno è stato confermato il ricorso agli ammortizzatori sociali;
è di questi giorni la notizia che Jindal avrebbe richiesto la proroga di altri quattro mesi per la presentazione del piano industriale. Il cronoprogramma, condiviso con il Ministero dello sviluppo economico, prevedeva come termine ultimo per «svelare» le carte il 24 gennaio 2020;
lo scorso autunno presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato firmato il rinnovo per ulteriori 12 mesi della cassa integrazione in deroga per le aree di crisi industriale complessa. I lavoratori del polo siderurgico sono arrivati a considerare lo sciopero della fame, pur di avere chiarezza sul proprio futuro che appare fosco alla luce di questo ulteriore rinvio;
il Ministro interrogato, intervenendo questa settimana in Senato, ha dichiarato che si sta organizzando un ulteriore incontro con Jindal –:
se ritenga, in occasione del prossimo incontro con il gruppo Jsw Steel, di indicare una data ultima, questa volta vincolante, per la presentazione della seconda fase del piano industriale per evitare ulteriori proroghe pretestuose e dannose per i lavoratori del gruppo e per il settore industriale italiano dell’acciaio.

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