Piombino – In Aferpi il tempo passa e i problemi aumentano.

[adrotate banner=”6″]

Il Coordinamento Articolo 1 Camping Cig esprime solidarietà al collega di lavoro gravemente infortunatosi pochi giorni fa in Aferpi. Questo incidente ci porta a fare alcune considerazioni sulla situazione in merito alla sicurezza e non solo: non è ammissibile che il servizio medico all’interno non sia garantito 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno con ambulanza interna, vogliamo aspettare un incidente ancora più grave?
I lavoratori sono impegnati nelle loro mansioni in capannoni fatiscenti e utilizzano attrezzature obsolete e costretti a ritmi di lavoro estenuanti ed evidentemente la velocità chiesta dall’azienda porta a situazioni di pericolo. I pochi lavoratori attivi nell’impianto devono “trottare” anche a rischio della propria salute ?specie in situazioni di particolare delicatezza come il carico e scarico del materiale, ed invitiamo pertanto i preposti alla sicurezza e i RLS a vigilare in tal senso. Chiediamo che l’ASL con i suoi servizi di vigilanza e il Sindaco in quanto responsabile della salute della propria comunità si attivino in tal senso.
Impegno necessario anche sul “rischio amianto” in quanto è notizia di questi giorni la certificazione da parte dell’Arpat di presenza diffusa specie nell’ex area a caldo di amianto friabile a vista con possibilità di contaminazioni ambientali e aree come il TMP dove sono state rilevate fibre aereo disperse in prossimità dei pulpiti. Inoltre in occasione della demolizione dell’ex reparto strippaggio ci chiediamo se sono state prese tutte le precauzioni del caso per non mettere a rischio lavoratori e cittadini dal pericolo amianto. In tutto questo i sindacati rappresentati con le RSU in azienda non devono rendersi complici del vergognoso sfruttamento verso i pochi lavoratori presenti in fabbrica con seste giornate e straordinari con 1400 persone costrette a casa, anzi devono contrastare attivamente tali pratiche. Inoltre come stanno procedendo le cosiddette “rotazioni” precedute da affiancamento? Quanti sono entrati realmente in servizio, quanti stanno ancora facendo affiancamento lavorando gratis per l’azienda essendo lavoratori in cig?
Già questo dovrebbe essere sufficiente per indire un’assemblea con i lavoratori ma se poi aggiungiamo che tra 9 mesi scadrà l’attuale ammortizzatore sociale, che i sindacati non riescono a farsi convocare al Mise per fare il punto della situazione con il governo e l’azienda, che questa ha già bruciato 7 mesi su 18 presi per decidere se e dove costruire i forni elettrici( lontani dalla città a nostro parere) senza fare alcun investimento e anzi sta valutando se mettere in cassa integrazione altro personale, ci chiediamo, se non ora, quando lavoratori e cittadini saranno chiamati alla mobilitazione?

Commenta: