La chiusura del punto nascita di Villamarina è stata conseguente a due elementi fondamentali: il primo era il mancato adeguamento delle sale parto ai nuovi standard ministeriali di sicurezza, il secondo il mancato raggiungimento di 500 parti l’anno, numero minimo per mantenere il Punto nascita attivo. Con l’annunciato finanziamento per l’adeguamento strutturale delle sale parto dovrebbero essere superati tutti gli ostacoli che hanno causato la chiusura. A nostro parere, poi, il secondo motivo di chiusura del punto nascita è venuto meno con l’istituzione dell’ospedale unico Cecina Piombino. Infatti il numero di parti annui dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale unico è ben superiore a quello richiesto dalla legge Balduzzi. L’organizzazione dell’attività ostetrica su due stabili dello stesso ospedale sono quindi di pertinenza della direzione dell’unità operativa che non ha più alcun impedimento dal punto di vista giuridico.
Abbiamo chiesto un incontro urgente al nuovo assessore regionale alla Sanità per chiedergli se sia ancora necessaria la proroga, alla luce della considerazione sull’ospedale unico. Gli chiederemo se sono confermati gli stanziamenti dichiarati per l’adeguamento strutturale della sala parto e, infine, se esiste quel cronoprogramma che noi avevamo già chiesto in sede di Società della salute.
La voce della tua Città