Piombino – Il Camping CIG condivide la richiesta di Fim Fiom e Uilm

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Il Camping CIG condivide la richiesta di Fim Fiom e Uilm che JSW avvii finalmente gli investimenti annunciati e il futuro governo assuma Piombino quale caso di rilievo nazionale, così come invece non avviene da decenni. La crisi di governo non deve determinare un vuoto di iniziative, questo rischio incombente va evitato in ogni modo. Proprio ora è invece il momento di rilanciare pensiero e azione senza reverenze né timidezze, portando al centro dell’attenzione locale e nazionale il caso Piombino, in modo da rovesciare il rischio del silenziamento in opportunità per ottenere finalmente piena considerazione.
Ma a tale scopo sono indispensabili azioni ben più forti che non in passato, per spessore di ragionamento e per incisività delle mobilitazioni , in modo da costringere azienda e governo a non rifugiarsi più in comodi alibi, proseguendo nel gioco del rimpallo delle responsabilità. Al contrario, finora non si è mai davvero provato a costringere i soggetti in campo, in primis le multinazionali che si sono succedute, a scoprire le loro carte prima di accettare le loro condizioni.
Si ha un bel dire che l’intervento dello Stato è irrealistico: in realtà, lo si ripete passivamente in ossequio all’ideologia dominante secondo cui “privato è bello a prescindere”. Le vicende Lucchini, Severstal, Rebrab e quella in corso con JSW dimostrano che, se ci si affida a mani giunte alla multinazionale di turno, questa fa il suo gioco e i suoi interessi anche contro gli interessi nazionali e delle collettività locali, in barba alla funzione sociale dell impresa sancita in Costituzione. Ma intanto Piombino muore in assenza di una politica industriale dello Stato, che non escluda un progetto di nazionalizzazione di alto profilo produttivo e ambientale: se viene meno il reddito dei lavoratori industriali, precipita la situazione di tutto il tessuto economico e sociale locale, commercio e artigianato in testa. Con tanti saluti alla diversificazione.
Occorre invece un chiaro disegno di rinascita elaborato, deciso e praticato collettivamente da lavoratori e cittadini insieme: dibattiti e convegni di studio per elaborare, assemblee cittadine e di fabbrica per decidere; scioperi e cortei locali e non solo, per vincere…. Un processo di democrazia partecipata che rende piu’ credibili i livelli istituzionali quando si aprono alla partecipazione popolare. Dopo avere avanzato la proposta dei Lavori di Pubblica necessità ( https://www.stileliberonews.org/ammortizzatori-sociali-e-lavori-di-pubblica-necessita/ ) il Camping CIG sta provando a sollecitare una discussione pubblica su questi temi ( Camping CIG : approntare un piano B per l’ Area di Crisi Complessa di Piombino – L’Etrusco ) .
Stiamo diffondendo le qualificate risposte che ci arrivano: ( https://www.facebook.com/coordinamentoarticolo1campingcig/ )
e presto ne faremo oggetto di una riflessione pubblica collettiva.
E’ sempre più allarmante il tempo che passa senza che si sblocchi positivamente la situazione delle acciaierie, dell’ indotto (v. fallimento DueEmme) , delle bonifiche del SIN, dell’ insediamento di nuove imprese, per un rilancio di commercio e turismo e del reddito complessivo del comprensorio, per il presente e per le generazioni future. L’ attendismo non ci è piu’ consentito.

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