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Lo farà martedì 9 aprile a Roma nell’ambito dell’evento nazionale “La partecipazione pubblica nella gestione dei corpi idrici – Il coinvolgimento dei portatori di interesse nei Contratti di Fiume” organizzato dall’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume del Ministero dell’Ambiente.
L’iniziativa è volta all’approfondimento del tema della partecipazione pubblica nella gestione dei corpi idrici, con particolare riferimento ai processi di governance dei Contratti di Fiume.
L’incontro vuole favorire lo scambio di esperienze e il confronto tra vari soggetti pubblici e privati su tre aspetti, l’analisi e messa in rete dei portatori di interesse; l’informazione e comunicazione e la partecipazione e responsabilità. Il Contratto di Fiume della val di Cornia è maturato parallelamente all’attivazione del progetto europeo LIFE REWAT (sustainable WATer management in the lower Cornia valley through demand REduction, aquifer REcharge and river Restoration; http://www.liferewat.eu) che ha l’obiettivo di sviluppare una strategia partecipata per la gestione integrata delle risorse idriche, come modello di governance per lo sviluppo sostenibile della Val di Cornia.
L’assessore regionale all’ambiente ha osservato che si tratta di una buona pratica ida due punti di vista, quello dell’innovazione sociale grazie al coinvolgimento degli attori sul territorio e soprattutto dei cittadini, e quello della buona pratica tecnologica che può essere anche trasferita in ambito regionale e nazionale per la prevenzione e il contrasto ai cambiamenti climatici.
Il LIFE ha fornito esempi di buone pratiche attraverso la realizzazione di 5 interventi dimostrativi che pongono la Val di Cornia come laboratorio di innovazione nel contesto del bacino Mediterraneo:
1 – impianto di ricarica della falda in condizioni controllate (Managed Aquifer Recharge) in loc. Forni – Comune di Suvereto;
2 – riqualificazione morfologica di alcuni tratti del fiume Cornia nella zona dei meandri – Comune di Suvereto;
3 – tecniche irrigue innovative (sub-irrigazione a goccia) su 4 ettari di carciofo per ridurre il fabbisogno di acqua in agricoltura in loc. Caldanelle – Comune di Campiglia Marittima;
4 – adozione di misure per la riduzione delle perdite dalla rete acquedottistica in un distretto della città di Piombino;
5 – impianto di riutilizzo delle acque reflue depurate per l’irrigazione del verde pubblico. La prima tappa che ha dato avvio alla costruzione del processo di partecipazione attiva delel comunità locali è il documento di intenti sottoscritto il 4 maggio scorso dai sindaci del bacino del fiume Cornia e dai partner di progetto (Consorzio di bonifica Toscana Costa, Regione Toscana, scuola sant’Anna di Pisa e Asa Spa).