Val Di Cornia – COSA NE PENSA LEGAMBIENTE DI COME VA GESTITA LA PARCHI

Nel dibattito sulla Parchi Val di Cornia, Legambiente riparte dal prof. Franco Cambi dell’Università di Siena che dice “La soluzione si trova recuperando il molto di buono dell’originaria “strategia”, rilanciando la Società originaria cambiata rispetto alla costituzione negli anni ’90. Si deve ripartire dai punti fermi, come il suo patrimonio di conoscenze scientifiche, di competenze gestionali, di capacità di valorizzazione e di comunicazione e di capacità progettuale, tutti riconosciuti dal mondo accademico che si occupa di gestire i beni culturali nazionali ed europei, dal Ministero per i Beni Culturali e dalla Regione Toscana. Questo senza dimenticare i 3 elementi strategici della società:

1).La gestione unitaria dei beni culturali ed ambientali che determina un’economia di scala per i Comuni che risparmiano risorse per gestire patrimoni che dovrebbero gestire

2.La peculiarità, unica in Italia, che consente alla Parchi Val di Cornia di gestire per conto dello Stato un bene culturale di valenza nazionale (il Parco Archeologico di Baratti e Populonia).

3.La capacità di avere alti livelli di autofinanziamento nel fabbisogno finanziario per gestire Parchi e Musei in un’eccellenza nel panorama degli enti che svolgono la medesima tipologia di attività

Elementi che sono punti di forza ma che sembrano accantonati nelle discussioni alimentando leggende per sminuire le capacità e l’utilità strategica per questo territorio.

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