Toscana – Geotermia: Consiglio a Larderello, il dibattito e le risoluzioni presentate

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In apertura del confronto, gli interventi di Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), Antonio Mazzeo (Pd), Stefano Baccelli (Pd), Giacomo Giannarelli (M5s), Andrea Pieroni (Pd), Monica Pecori (gruppo misto-Tpt), Alessandra Nardini (Pd)
LARDERELLO – “Una scelta sbagliata quella di riunire l’Assemblea regionale qui a Larderello, non possiamo itinerare nella regione scegliendo, di volta in volta, le priorità. Ci stiamo riunendo nel giardino di una multinazionale”. Così Tommaso Fattori, capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, apre il suo intervento in occasione della seduta straordinaria sulla geotermia. Secondo il consigliere, “avremmo dovuto fare un nuovo piano energetico regionale con piani locali, per capire le reali necessità energetiche, diversificandole per fonti e superando il modello centralizzato”. “L’energia geotermica – afferma Fattori – non è sempre pulita, dipende dalla tecnologia usata; siamo convinti che occorra utilizzare tecnologie ad emissioni zero”. Non ultimo, Fattori ha precisato che “gli incentivi devono essere vincolati a tetti di emissioni”. Il capogruppo presenta due proposte di risoluzione. Nella prima si impegna la Giunta ad “affrontare con urgenza il tema della conversione delle centrali amiatine a tecnologie che prevedano la totale reiniezione dei fluidi geotermici”. Nel secondo atto si invita “a porre tra le priorità della pianificazione energetica regionale la diffusione sul territorio di impianti geotermici a bassa entalpia; la diffusione di una maggiore consapevolezza rispetto al risparmio economico e ai vantaggi ambientali conseguibili con le pompe di calore; l’introduzione di meccanismi che premino la maggiore produzione di calorie/frigorie rinnovabili dalle pompe di calore geotermiche; la definizione di strumenti di sostegno alla pianificazione delle installazioni geotermiche a bassa entalpia che tengano conto, nella progettazione degli impianti, delle proprietà sito-specifiche del terreno”.
“Essere qua serve proprio per dare un senso di vicinanza al territorio – ribatte Antonio Mazzeo, consigliere del Partito democratico, che fa parte dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana – per far sentire la presenza delle istituzioni. Alla geotermia sono collegati tremila occupati e centinaia di soggetti economici ”. Il consigliere evidenzia la necessità di “stare vicino ai sindaci fino al momento in cui si ha la certezza che gli incentivi siano nel Fer 2” e di “garantire regole certe in tempi brevi”. Tra gli obiettivi ricordati da Mazzeo, “una tecnologia migliore, un ambiente più controllato e impegno per lo sviluppo del territorio”.
Dell’esigenza di “tutela ambientale e utilizzo della risorsa come valore economico del territorio” parla Stefano Baccelli (Pd). “La Regione Toscana – dice il consigliere regionale, presidente della commissione Ambiente – ha fatto una scelta forte nel rendere strutturale il proprio contributo economico entrando in CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche)”. E poi, “nella legge abbiamo anche provato a stimolare la realizzazione di imprese startup legate alla geotermia”. Secondo il consigliere, la legge “è un punto di equilibrio avanzato, è una proposta attenta sia sotto il profilo ambientale che per lo sviluppo economico. Visto che in tema di ambiente, la Regione non ha competenza esclusiva, abbiamo temuto anche che la legge venisse impugnata”. Per concludere, Baccelli ricorda che la Regione sta lavorando su tre fronti: “alla legge, all’individuazione delle aree vocate e non, a un nuovo accordo con Enel”.
“Mai il Governo nazionale ha avuto intenzione di bloccare o mettere in difficoltà il settore della geotermia. Il presidente delle Regione, dichiarando che è stato perso un anno, dice il falso. C’è stata una strumentalizzazione politica, anche perché, al momento della presentazione del Fer1, la legge Toscana non era stata ancora varata”. Apre così il proprio intervento il consigliere regionale Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle), che intende “fare un po’ di chiarezza: il Governo si è mosso per governare l’esistente cercando di innovare”. Anche per questo, a detta del consigliere, inserire la geotermia nel Fer2 è una scelta “molto responsabile. A settembre il nuovo decreto sarà in discussione pubblica. Il Movimento 5 stelle, a tutti i livelli istituzionali, considera la geotermia risorsa strategica perché rinnovabile. Il Fer2 – assicura – prevederà tempistiche giuste per i decreti autorizzativi. Gli incentivi devono essere utilizzati per un modello diverso, quindi no a centrali flash, sì a torri a secco”. E conclude: “Mai il Governo ha avuto intenzione di bloccare o mettere in difficoltà il settore geotermico”.
“Non credo davvero che gli incentivi siano stati eliminati dal primo decreto perché non era pronta la legge Toscana. È stato perso un anno, mentre si poteva procedere in continuità con quanto fatto dai Governi precedenti”, dichiara il consigliere Andrea Pieroni (Pd) che esorta a mantenere alta l’attenzione. “Dobbiamo sedere al tavolo del Fer2 con l’esperienza e la credibilità che ci è riconosciuta. Se il percorso del nuovo decreto non andasse bene, in questi territori si registrerebbe una crisi economica e aziendale gravissima” e tornando sull’esclusione dal primo decreto, il consigliere ricorda i numeri: “L’entità degli incentivi per la geotermia ammonta a circa 95milioni su una massa di 16milardi che costituisce lo stanziamento complessivo. La geotermia in Toscana – conclude Pieroni – fa scuola nel mondo. Per il know how che abbiamo e anche per aver alzato, nella recente legge regionale, l’asticella sui parametri di rispetto ambientale”.
Contraria alla geotermia, al suo essere sostenibile e rinnovabile si è dichiarata Monica Pecori (gruppo misto/Tpt). “I danni ambientali e di salute di fatto ci sono già. Saremmo dovuti intervenire prima”, afferma. E sulla seduta straordinaria a Larderello, per raccogliere istanze del territorio e manifestare la vicinanza della Regione, la consigliera è chiara: “Ci sono altre situazioni che meriterebbero altrettanto interesse e penso alle emissioni odorigene a Grosseto, l’annunciata bioraffineria Eni a Livorno, la situazione dei pronto soccorso un po’ ovunque in Toscana”.
“Non consentiremo che porzioni del territorio rischino lo spopolamento. Vigileremo perché lo sviluppo della geotermia sia assicurato”. Alessandra Nardini (Pd) ringrazia l’impegno della Giunta, e dichiara: “Senza la mobilitazione forte e compatta che si è registrata, credo oggi non si parlerebbe di Fer2” e rivolgendosi alla consigliera Pecori, afferma: “Nessuno intende mettere a rischio la salute pubblica”, quindi un appello alla Regione perché sia dato nuovo impulso al protocollo siglato cinque anni fa sul territorio”.

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