Adorni Fontana: “Decisione giusta”
I vertici nazionali della Fipav (Federazione italiana pallavolo) hanno determinato, mercoledì 19 gennaio, un nuovo prolungamento della sospensione dei campionati. Lo stop all’attività agonistica durerà infatti fino al prossimo 6 febbraio. Soltanto sei giorni fa, il 13 gennaio, il Comitato regionale federale aveva stabilito la sospensione fino al 30 gennaio, allungando di un’ulteriore settimana la data stabilita in un primo momento lo scorso 4 gennaio. Quindi non più il 23 gennaio né il 30, ma il 6 febbraio.
Colpisce, ad un primo rapido sguardo, l’andamento a compartimenti stagni degli sport al chiuso, che non seguono un cammino decisionale univoco. Stando ad uno sport popolare assai affine alla pallavolo, ossia la pallacanestro, vediamo infatti che la federazione di quest’ultimo sport non ha determinato alcuna sospensione dell’attività agonistica, né per le giovanili né per i campionati maggiori, nonostante i recenti rinvii causa Covid di molte partite. Si parla di due sport al chiuso, uno dei quali (il basket, appunto) persino con un maggior numero di contatti durante il gioco rispetto alla pallavolo. Ma tant’è: il volley nazionale, sia per ciò che concerne le giovanili che i campionati di serie B, C, D e Prima Divisione, resteranno fermi ancora per più di 15 giorni. In totale, aggiungendo il periodo di inattività per le feste natalizie, si tratterà quindi di un mese e mezzo fuori dai campi da gioco, ma con la possibilità di proseguire regolarmente gli allenamenti.
Giusta la decisione della Fipav secondo Francesca Adorni Fontana, coach della Prima Divisione della Union Volley Piombino. “La reputo una decisione giusta – spiega Adorni Fontana -, perché altrimenti i campionati sarebbero falsati: quale squadra ha infatti la rosa al completo in questo momento? In più, lo stop fino al 6 febbraio serve a snellire le procedure diciamo burocratiche in caso di continui rinvii delle gare, e aiuta tutte le squadre a ripartire alla pari. Più che giusto anche decidere di settimana in settimana in base all’evoluzione dei contagi”. Che prosegue: “Dal punto di vista psicologico, ma anche fisico, il ritorno sarà difficile dopo un mese e mezzo senza gare. Ma faremo il possibile – conclude Adorni Fontana – per farci trovare pronte”.