Legambiente scrive: Nel 1993 il Consiglio di Stato, con una sentenza respingeva il ricorso dei lottisti del bosco Sterpaia contro la previsione di un parco pubblico territoriale dove erano state realizzate circa 2.000 costruzioni abusive. In quella sentenza si riconobbe che il Comune di Piombino “aveva condotto una lotta senza quartiere contro l’abusivismo”. Il caso assunse rilevanza nazionale. Nel 1996 la Corte d’Appello di Firenze ancora, rigettava le opposizioni dei lottisti contro le indennità di espropriazione per pubblica utilità applicate dal Comune per realizzare quello che è diventato oggi il Parco Naturale della Sterpaia. Il caso della Sterpaia è descritto nel libro di Zanchini “Dall’abusivismo al parco”, pubblicato nel 2000. Quella storia oggi è a rischio per decisioni scellerate del Piano Strutturale di Piombino e Campiglia, adottato senza passare dalla popolazione e prevede la realizzazione di un insediamento “turistico ricettivo” di 3.700 mq. per 100 posti letto, più servizi balneari nel bosco della Sterpaia già espropriato. Saranno strutture rimovibili di case sugli alberi; insomma, tornano le baracche alla Sterpaia. La stessa volontà di favorire un turismo invasivo e massificato lo vediamo nelle scelte urbanistiche in località Fabbricciane – Torre Nova, con il condono degli abusi. Si prevede la riconversione a fini turistico-ricettivi delle aree e soprattutto tanta nuova edificazione: campeggi e villaggi che andranno a costipare la già fragile e affollata spiaggia di Baratti.
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