Piombino – Sullo stabilimento un silenzio assordante

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Il 19 febbraio si è svolto a Roma l’incontro tra i sindacati, il Mise senza però il Ministro Di Maio, la Regione Toscana ed il Comune di Piombino, ma, malgrado i temi all’ordine del giorno e l’assenza di risposte sugli stessi, per gran parte delle forze politiche piombinesi, di maggioranza come di opposizione, pare niente di grave stia succedendo e tutto invece sia sotto controllo. Vi sono certo elementi di positività, come la programmata produzione in contemporanea a marzo dei tre treni di laminazione e l’annuncio dell’investimento di 30 milioni sul treno rotaie, ma anche elementi di grande incertezza e forte preoccupazione. L’azienda ha perso clienti su vergella e barre dopo anni di inattività, sulle rotaie si è vista decurtata del 60% le commesse per RFI e non riesce a reperire facilmente semiprodotti dato che i suoi fornitori sono i suoi stessi concorrenti, con ciò determinando conti economici negativi. Si legge di una ipotesi di sperimentazione di acciai al piombo, senza che ancora vi siano certezze sulla sicurezza per i lavoratori. Si ipotizza uno stop da parte del Governo agli incentivi alle imprese energivore, come sarebbe Aferpi se avesse il forno elettrico, con l’abbandono nel 2020 degli strumenti incentivanti utilizzati, cioè l’interconnetor e l’interrompibilità. Sugli ammortizzatori sociali l’azienda già ora è costretta ad anticipare la Cig in deroga per una inadempienza del Governo e rischieremo di non avere risorse per il 2019 perché 114 milioni previsti per tuta Italia non basteranno considerato che solo la Toscana ne richiederà 48 e soprattutto non è certo che riusciremo a coprire tutto il tempo che intercorrerà prima della produzione di acciaio col forno elettrico. Questi ultimi due impegni sono peraltro stati assicurati all’azienda nell’accordo di programma dal Governo precedente che l’ha preparato e da quello attuale che l’ha firmato. Si parla anche di richieste di incontri dello stesso Jindal e di Nardi al Ministro Di Maio alle quali non viene data risposta. Per questo abbiamo presentato, col nostro Capogruppo Daniele Massari, un ordine del giorno per impegnare il Sindaco a richiedere urgentemente la convocazione del comitato esecutivo dell’accordo di programma, cioè lo strumento previsto per affrontare operativamente le tali questioni. Spirito Libero da anni crede fortemente nella diversificazione e nello sviluppo di turismo e piccola e media impresa, ma questo non impedisce di avere una industria che produce in modo pulito e lontano dalla città, perché senza di questa avremmo una città più povera ed aree da bonificare immense ed abbandonate. Anche qui, sfidiamo maggioranza ed opposizioni a battere un colpo.
Stefano Ferrini

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