Piombino – “Segni comunicanti” inaugura il Festival Piombino in Arte. La mostra di Maurizio Caruso tra Napoleone e Dante Alighieri

La mostra di pittura grafica dal titolo Segni comunicanti, di Maurizio Caruso, sarà inaugurata mercoledì 21, alle 18, nelle sale espositive Giovannardi di Palazzo Appiani e sarà parte integrante della V edizione del Festival Piombino in Arte, già Populonia in Arte. La vernice sarà presentata dal noto critico Luca Nannipieri e dal docente Fabio Canessa, alla presenza di Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, e di Giuliano Parodi, vicesindaco e assessore alla cultura. L’estate in cui si celebrano sia il settecentenario della scomparsa di Dante, sia il bicentenario di quella di Napoleone – specialmente lungo la costa etrusca – l’omaggio di Caruso a Piombino sarà al centro di una personale composta da un trittico dal simbolico valore evocativo. I suoi punti cardine hanno come soggetti il castello di Piombino e le alte mura a picco sul Tirreno, il tragico amore di Paolo e Francesca cantati dal sommo fiorentino nonché l’indole indomita di Bonaparte.

Nannipieri nel catalogo Colore Mondo, curato da Beatrice Buscaroli e dedicato all’opera del pittore calabrese, scrive di lui paragonandolo al coloristico Ugo Nespolo: «L’esuberanza dei colori e della forma è il tratto comune tra lui e Caruso, ma quello che fa propendere il mio sguardo su Caruso sono i volti oltre e sopra l’esuberanza del colore. I volti, le figure, noi, gli uomini. Un richiamo fortissimo alla nostra più intima irrinunciabile umanità».


L’artista è nato a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza, il 23 settembre 1957. Giovane allievo di Armando Fidei, si forma fra Cosenza e Padova, incentrando in seguito il suo lavoro tecnico sul carboncino e l’acquerello, disegnando dal vero alle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Migrando in seguito per altre città della penisola, ha partecipato a collettive di pittura in Italia e all’estero; è autore di pagine di grafica, cover di libri e riviste culturali; è presente in cataloghi di spessore tra i quali quello edito da Mondadori. Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private di musei, in Italia e all’estero.

La personale intende narrare la poetica del maestro Caruso, all’interno di un percorso antologico che suggerisce le varie tappe dell’esperienza di ricerca tra stile, cromatismo e tematiche con particolare attenzione ai personaggi storici, alle vicende umanistiche, alla filosofia del sociale, intersecando i momenti di analisi più approfondita, anche da un punto di vista simbolico, a una sintesi surrealtotemica, laddove il messaggio lanciato è sempre portatore di valori necessari. 

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