Piombino torna a celebrare la Festa della Liberazione nei modi in cui era conosciuta prima della pandemia e con un programma che vedrà come ospite il senatore della Repubblica Pier Ferdinando Casini. La giornata inizierà con il ricevimento delle autorità davanti al Palazzo comunale alle 9.30, alle 10 è prevista la partenza del tradizionale corteo da piazza Cappelletti accompagnati dalla Banda Galantara fino ad arrivare, alle 10.30, in piazza della Costituzione per la cerimonia ufficiale durante la quale interverranno il sindaco Francesco Ferrari e l’onorevole Pier Ferdinando Casini.
A seguire, la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei Caduti per la Libertà in piazza della Costituzione con la partecipazione delle associazioni dei Partigiani, d’Arma, dei Reduci e dei Combattenti.
“È un onore – dichiara il sindaco Francesco Ferrari – ospitare nella nostra città il senatore della Repubblica Pier Ferdinando Casini in occasione di una celebrazione importante come quella del 25 aprile. La Festa della Liberazione è una giornata che fa parte del patrimonio di tutta la Nazione: una ricorrenza cruciale per tenere viva nella memoria collettiva la storia di chi ha lottato per la libertà del nostro Paese, per la democrazia. Di chi non si è piegato a un regime ma ha resistito. Una giornata che ci ricorda gli orrori della guerra e chi ne paga sempre le conseguenze: i cittadini.
Una giornata che porta alla mente un inevitabile parallelismo con quanto sta accadendo in questi mesi all’Ucraina il cui popolo si è ritrovato tra le macerie di una guerra che non gli appartiene, che non ha scelto di combattere. È questa una delle costanti delle guerre: è sempre il popolo a pagarne il prezzo. Troppo spesso chi governa mette l’ideologia, le proprie mire e i propri progetti davanti al benessere dei cittadini; troppo spesso dimentica che gli unici obiettivi da perseguire sono la pace, l’equilibrio della Nazione, la democrazia. Tra i popoli in guerra si trovano famiglie divise da cittadinanze contrapposte, amici bloccati aldilà di frontiere che diventano invalicabili. É per ricordare questo che esistono celebrazioni come quella del 25 aprile: oggi più che mai il nostro compito è trasmettere alle nuove generazioni i valori che questa giornata porta con sé, quei valori che sono le fondamenta della nostra meravigliosa Italia, quei valori che ci aiutano anche a leggere il dramma dell’attualità e di tutte quelle persone costrette a fuggire o lottare per salvare la propria vita e difendere il proprio paese. Noi siamo chiamati a ricordare e tenere viva la memoria di chi non ha avuto paura e di chi ha dato anche la vita per questo dono prezioso che è la democrazia”.