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L’Unione comunale del Pd scrive una nota che riassumiamo: Su Piombino c’è un accordo tra le parti che aveva riconfermato, all’arrivo di una nuova proprietà, l’impegno del governo a garantire la stabilità degli ammortizzatori sociali per i lavoratori in cassa integrazione. Si disconosce invece la validità di un accordo raggiunto con fatica dal ministro Calenda, solo perché è cambiato il governo? C’è una forza politica, oggi al governo nazionale, che dai banchi delle opposizioni in Toscana, in teoria, sostiene di stare dalla parte dei lavoratori ma in pratica, rilascia dichiarazioni contro il riconoscimento dei diritti degli operai della fabbrica e non difende i dipendenti di Rimateria. Per spostare l’attenzione da una palese assenza del ministro Di Maio, s’innesca l’ennesima guerra tra poveri. Se hanno bisogno di dare la paternità al giusto riconoscimento della cassa integrazione ai lavoratori di Piombino lo facciano, come è avvenuto per il reddito di cittadinanza che ha copiato il decreto dignità. Invitiamo il ministro ad occuparsi di Piombino e se garantirà i risultati il Pd lo riconoscerà.