Il 10 giugno la sottosegretaria Morani sarà a Piombino in visita al sito e per incontrare i sindacati. “Sarà un mio piacere accompagnarla” dice il Governatore Rossi. “Intanto attendiamo un piano ponte di Jindal entro due settimane che anticipa un piano industriale per riprendere la produzione di acciaio (come da impegni precedenti vedi forni elettrici). Come Regione possiamo usufruire dei fondi europei per l’ambiente e lavorare, con la proprietà per una soluzione per la chiusura del ciclo produttivo, per il completamento delle infrastrutture e degli interventi di bonifica pubblica”.
Piombino è il secondo polo siderurgico in Italia, dopo l’Ilva, ed è l’unica realtà italiana che produce acciai lunghi, come le rotaie ferroviarie. Vi lavorano 1.800 dipendenti che, con le maestranze di altre aziende (Liberty Steel Magona e Tenaris Dalmine più l’indotto di piccole e medie imprese) porta il numero dei lavoratori a 5000, su una popolazione di 34 mila residenti. La Regione Toscana ha investito150 milioni di euro su Piombino, prima sul porto e poi con investimenti infrastrutturali ed ambientali. Jindal ha già investito su Piombino 330 milioni di euro, tra acquisizione, capitale circolante, investimenti iniziali e copertura dei 43 milioni di perdite dal 2018 al 2020, mantenendo l’occupazione con gli ammortizzatori sociali.
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