Partendo dal fatto che siamo arrivati al fallimento di Rimateria, Gelichi di Amare Piombino scrive al termine di un intervento: “ …poiché il Comune poteva controllare Rimateria attraverso il Presidente con delega di voto nel CDA, perché non ha verificato l’andamento delle prescrizioni, la regolarità dei conferimenti, e perché ha consentito che i rifiuti arrivassero da fuori Toscana non favorendo quelli della Toscana giacché gli spazi li concedeva la Regione stessa? Come si risolve ora il tema ambientale su quell’area? Sarà sufficiente dire che ci vogliamo un parco verde, oppure ci si assume la responsabilità di un problema e si cerca di dargli una soluzione? Ma per dare una risposta serve un’azienda che gestisce e dove il pubblico contribuisca sugli indirizzi strategici, di cui il primo sarebbe di sistemare i siti di discarica. Allora perché non si è proposto di trasferire la 36 ettari dentro la Li53 per fare da due discariche incontrollate una controllata utilizzando i fondi già disponibili per la bonifica della falda, destinata a non partire finchè i cumuli di rifiuti incontrollati non saranno rimossi? Aver rifiutato di lavorare su questi temi, proponendo un progetto alternativo irrealizzabile come il parco pubblico, contiene una responsabilità politica enorme, soprattutto quando molte decisioni sono state condizionate da una sparuta minoranza di cittadini.
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