Piombino – Gruppo 2019 – OCCUPAZIONE IN FORTE CALO NELLE CAVE: OCCORRE TROVARE VALIDE ALTERNATIVE

Dal Gruppo 2019 riceviamo: Momenti difficili per Piombino e la Val di Cornia che hanno a che fare con aspetti climatici ed ecologici in senso più generale. È nota la mobilitazione dei cittadini di in relazione del responso che si attende dalla conferenza dei servizi che si è riunita l’altro ieri a Firenze e che si è presa un’ulteriore settimana per dare il suo responso. La nuova riunione è stata fissata per mercoledì 30 ottobre. Altro momento di difficoltà è quello vissuto dai lavoratori dell’Unicalce che lanciano un allarme evidenziando come dal 2000 ad oggi si siano persi 55 posti di lavoro, quasi l’80% e che nel pianificare ogni scelta strategica, ivi compresa quella di andare ad una progressiva riduzione dell’incidenza delle cave nell’economia locale, occorre pianificare da subito e con chiarezza l’alternativa. Nessuno vuol far fuori i posti di lavori ma occorre che il comune si impegni per alternative occupazionali. Alternative sono già indicate nell’innovazione del processo industriale, verso il riuso, recupero e riciclo dei materiali di scarto (di cui la Val di Cornia è forse la più grande “cava” regionale) e nell’investimento sugli altri settori economici e produttivi da coltivare sulle colline. Se non si pianifica l’alternativa all’attuale sistema produttivo in crisi ci sarà un’unica possibilità per i cittadini della Val di Cornia: emigrare.

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