Piombino – Ferrari e Palombi: “Non si può guardare al bicchiere mezzo pieno, serve una visione complessiva”

Il sindaco e l’assessore alla sanità rispondono alle dichiarazioni della dottoressa Casani.
È il consigliere comunale Mario Atzeni, presidente della terza commissione, a spiegare le ragioni dell’invito della direttrice di Asl, Maria Letizia Casani, a partecipare alla terza commissione consiliare per parlare delle condizioni dell’ospedale Villamarina e dello stato di avanzamento dei progetti dedicati alla struttura ospedaliera cittadina.
“Abbiamo invitato la dottoressa Casani – dichiara il presidente Atzeni – non per scavalcare i dirigenti Asl locali, ma perché non è a Piombino che si prendono le decisioni sul futuro di Villamarina e volevamo sapere direttamente dal vertice a che punto è il piano di rilancio della struttura. Ben venga un dialogo con i direttori piombinesi ma le condizioni del nostro ospedale sono particolarmente critiche e vogliamo risposte da chi prende le decisioni”.
È, invece, sui servizi ospedalieri e sull’approccio al problema che si concentrano il sindaco Francesco Ferrari e Gianluigi Palombi, assessore alla Sanità.
“Quando si parla di servizi sanitari essenziali – continuano sindaco e assessore – sarebbe utile impostare una discussione che non preveda un’analisi relativa sui miglioramenti quanto una reale valutazione di quali sono i servizi da garantire in un contesto più strutturato e con una visione a tutto tondo. Prendiamo atto con piacere quanto detto dalla direttrice generale dell’Asl sul rafforzamento dell’attività consultoriale, che è passata dall’apertura due pomeriggi a settimana a 12 ore al giorno per 5 giorni e ulteriori 6 ore il sabato. È però altresì vero che, per il particolare tipo di servizio, era l’offerta precedente completamente insufficiente per un territorio vasto come il nostro, non l’attuale orario di apertura straordinariamente innovativo. Quindi non si è fatto altro che ripristinare il diritto a un servizio essenziale per il territorio. Si omette però di dire che, al netto di un rafforzamento dei servizi alla donna sul territorio, vi è stato il totale smantellamento della chirurgia ginecologica maggiore ospedaliera: in altre parole, da giugno a Villamarina sono bloccati gli interventi chirurgici ginecologici e questo, oltre ad essere inaccettabile, è anche difficilmente comprensibile. Lo spostamento transitorio del Punto nascita (su cui ancora non si hanno notizia riguardo la data di ripristino) sembra sia stata l’occasione per lo smantellamento anche del servizio di Chirurgia ginecologica che con l’Ostetricia non ha alcuna relazione se non negli interventi chirurgici correlati al parto. È essenziale dialogare per trovare soluzioni in un’ottica di collaborazione, ogni istituzione con le proprie competenze, però Piombino ha bisogno di risposte urgenti”.

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