La decisione di vietare i botti a Capodanno è parte del percorso di sensibilizzazione e crescita della comunità che abbiamo avviato e siamo convinti che abbia già portato i suoi frutti. Siamo sicuri che questa ordinanza abbia contribuito alla sensibile diminuzione del fenomeno, peraltro dimostrata da dati oggettivi di non trascurabile importanza quali l’azzeramento degli accessi in pronto soccorso e l’assenza di interventi dei vigili del fuoco, in passato spesso chiamati anche a spegnere numerosi incendi causati da esplosioni di petardi nei cassonetti dell’immondizia, e alla sensibile diminuzione di richieste di intervento, che la stessa ENPA dichiara, per il recupero di animali domestici spaventati dal rumore. Eravamo consapevoli che durante il primo anno di applicazione di un’ordinanza di questo genere fosse impossibile debellare completamente il fenomeno.
L’obbligo di portare con sé una bottiglietta per le deiezioni degli animali o il divieto di fumo in spiaggia, ad esempio, hanno visto adempimenti spontanei da parte della maggioranza dei piombinesi che, grazie al loro senso civico, hanno contribuito e contribuiranno a migliorare questa città. Il mancato totale rispetto delle singole ordinanze non può essere motivo per rinunciare a un percorso di crescita. Il fatto che una determinata norma non sia rispettata da tutti non può implicare una sua modifica o un suo ammorbidimento.
Siamo convinti, inoltre, che la bontà di questo genere di decisioni non si misuri nel totale delle sanzioni elevate ma che, piuttosto, sia uno strumento per responsabilizzare i cittadini al rispetto delle regole. È un percorso di evoluzione culturale di cui la città ha bisogno: se vogliamo un futuro diverso per Piombino, se vogliamo aprire la nostra città a nuovi orizzonti, dobbiamo innanzitutto aprire le nostre menti a un nuovo modo di affrontare il vivere in comunità fatto di rispetto reciproco e di osservanza delle norme a prescindere da quante divise ci siano a pattugliare le strade.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino