Il Camping CIG saluta come molto positivo il fronte unico sindacale firmatario del comunicato pubblicato il 29 marzo. Positiva l’idea di un progetto unificante per Piombino e condiviso con lavoratori, cittadini e loro rappresentanti. Positivo collocare la questione nazionale delle acciaierie di Piombino nel quadro del piano nazionale siderurgia che manca. Positivo il riferimento al Pnrr per bonifiche e piani di formazione per lavoratori in cig. Per ottenere questi stessi obbiettivi, negli anni il Camping CIG ha messo in campo varie iniziative. Senza dimenticare la nostra proposta per i Lavori di pubblica necessità (LPN) del 2019, assunta all’unanimità dal Consiglio comunale e rivolta a investire il capitale rappresentato dall’indennità di cassa integrazione e dal reddito di cittadinanza per coinvolgerne i titolari, insieme a una quota rilevante di disoccupati, nello svolgimento di lavori in abbandono da tempo, v. bonifiche: formazione, lavoro vero, orario salario e contribuzione pensionistica pieni.
Tuttavia, dobbiamo domandarci se non sia troppo tardi. Perciò ci appare molto negativo che si insista su Jindal per pietire ancora il piano industriale, dopo quasi 4 anni di inerzia totale e di abbandono degli impianti: v. incidenti e rischio addetti. Con Jindal si perde solo altro tempo, tornando al punto di partenza e consegnandoci di nuovo nelle mani della multinazionale e riconoscendole una credibilità del tutto immeritata. Molto negativo che non si chieda invece l’ingresso dello Stato per salvare lo stabilimento. Davvero si crede ancora che Jsw investa del suo? Ma il tempo trascorso, i fatti e le promesse da marinaio non hanno insegnato ancora niente?
Per rendere credibile l’impegno unitario dei sindacati serve invece al più presto convocare l’assemblea unica dei lavoratori con la presenza di tutti i segretari nazionali Fim, Fiom Uglm,Uilm, Usb, per decidere insieme iniziative capaci di portare Piombino alla ribalta nazionale.
Serve riconoscere che la disgraziata éra Jindal va chiusa, e lo Stato deve riprendersi le acciaierie in posizione di comando, eventualmente con un nuovo, credibile partner privato, nel quadro dell’indispensabile piano nazionale della siderurgia. L’intervento dello Stato sulle acciaierie di Piombino va collocato nel contesto di un piano di rinascita del territorio: bonifiche; diversificazione economica; infrastrutture ferroviarie e stradali come la 398; servizi sanitari pubblici come l’ospedale e i servizi territoriali di prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro, ancor piu’ necessari contro la pandemia e gli infortuni, mediante decisivi investimenti pubblici (v. anche Pnrr).
Contemporaneamente, bisogna dire finalmente la verità sui prevedibili esuberi e la loro ricollocazione pure attraverso LPN; uscite volontarie incentivate; prepensionamenti eccetera. Di tutto, il ministro Giorgetti o un suo delegato politico deve venire a discutere a Piombino con le organizzazioni sindacali, i lavoratori, i cittadini e le istituzioni. Il tempo è scaduto, senza un progetto certo per le acciaierie, nel 2023 non vi sarà nemmeno più la cig. Se non tutti, la maggior parte saranno licenziati: sarà il disastro sociale paventato anche dai sindacati il 31 marzo al TG3Toscana, proprio come il Camping CIG ripete da anni.
1° aprile 2022
Coordinamento Art.1-Camping CIG