Proseguiamo la relazione sulle acciaierie di Piombino con le dichiarazioni di personalità delle istituzioni. “Il forno elettrico non è uscito dai nostri impegni” tranquillizza la sottosegretaria Morani, che ricorda i 100 milioni che Governo e Regione hanno dichiarato per rilanciare il polo produttivo per la produzione autonoma di acciaio fondamentale per il futuro di Piombino. “E’ un investimento fondamentale per rilanciare l’economia della città” dice Rossi. Nel 2014 le acciaierie hanno spento l’altoforno. Poco prima i russi avevano lasciato la società, che oggi conta 1800 dipendenti, che lavorano 300 o 400 per volta, ma che, con l’indotto e le maestranze di altre aziende, arrivano a 5000. Con una produzione autonoma, nuovi laminatoi, la logistica e gli investimenti fatti sul porto, con fondali di 20 metri, Piombino può essere competitiva specie sulle rotaie, che si vendono bene e c’è domanda essendo l’unico impianto in Italia. Lo dice il consigliere regionale Gianni Anselmi: “Bene l’iniezione di liquidità, per la fase difficile e bene il piano ponte. Ma deve portare al forno elettrico: quello rimane l’orizzonte”. E reclama il mantenimento degli impegni presi dall’azienda. La sottosegretaria conferma “L’impegno di Cassa depositi e prestiti sarà proporzionale e andrà di pari passo con gli impegni della società ma il traguardo rimane la ripresa della produzione d’acciaio”. Venerdì al ministero ci saranno gli incontri con azienda e istituzioni.
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