[adrotate banner=”6″]
Ascolta Piombino con Gelichi ci scrive: Il nome di Villamarina evoca una stazione balneare e la vista è incantevole. Per questo nasce la proposta di trasformare l’ospedale in un luogo in cui si curi la persona, oltre che il sintomo. Quello di Piombino vive da troppi anni una rassegnazione: adattamento a servizi insufficienti, a riduzioni di reparti, a rivolgersi altrove verso strutture private o lontane, come se non avessimo il diritto di curarci bene nella nostra città, aggiungendo al malessere della malattia, il disagio per i pazienti e per i parenti di doversi spostare. Negli ultimi anni ha preso campo l’utilizzo delle cure complementari, della medicina alternativa, come sostegno alla tradizionale; perché allora non valorizzare i reparti esistenti nella nostra realtà? Perché sprecare gli spazi, le risorse e le energie del personale di Villamarina? Le stesse possono essere convogliate a potenziare i servizi già presenti affiancandoli da ambulatori in gestione Cup dove figure professionali già formate in omeopatia, agopuntura, fitoterapia, e già presenti nella realtà dell’ospedale di Villamarina, darebbero un’assistenza migliore al cittadino e familiari, rilanciando il territorio.