Massa Marittima – Terre e rocce di scavo dove smaltirle? Al via uno studio geochimico del terreno nel capoluogo

Prenderà il via nei prossimi giorni nel centro urbano di Massa Marittima uno studio geochimico del terreno, commissionato dal Comune allo studio STALF ed eseguito sotto la supervisione di Arpat, per stabilire la destinazione delle terre e rocce di scavo che vengono movimentate durante la realizzazione di opere edilizie, da parte del pubblico o del privato. Lo studio sarà un utile supporto sia per la progettazione degli interventi pubblici o di pubblica utilità, sia per interventi effettuati dai cittadini.

Nei terreni delle Colline Metallifere ci si attende di trovare dei metalli. Se è una presenza generalizzata, i terreni di scavo potranno essere riutilizzati nelle aree limitrofe allo scavo stesso. Se, invece, in alcune zone, lo studio evidenziasse delle anomalie rispetto ai cosiddetti valori di fondo naturale, i residui di scavo di quell’area dovranno essere smaltiti come previsto ordinariamente dalla normativa vigente. Un utile quadro di riferimento è disponibile al seguente link http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/rifiuti/terre-e-rocce-di-scavo

“L’esigenza di realizzare un’indagine sui valori di fondo naturale nel capoluogo – spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Giovannetti – nasce nell’ambito della costruzione di nuovi alloggi di edilizia popolare alla Camilletta, in cui sono previsti interventi di movimento terra per la realizzazione delle fondazioni. Dovendo avviare lo studio in questa particolare circostanza, si è ritenuto utile estenderlo all’intera area del centro urbano, per avere una modalità più chiara di gestione delle terre e rocce di scavo anche in futuro, sia nell’ambito dei progetti pubblici che di quelli privati, fornendo così uno strumento utile al rilancio dell’attività edilizia nel territorio comunale”.

“Lo studio, che prenderà avvio nei prossimi giorni – prosegue il vicesindaco Maurizio Giovannetti – prevede una serie di campionamenti di terreno da realizzare nelle varie zone del capoluogo, secondo una maglia concordata con Arpat. Potranno essere effettuati i campionamenti anche su terreni privati; in questo caso i tecnici incaricati, che saranno dotati di cartellino di riconoscimento, per effettuare il campionamento dovranno prendere accordi con il proprietario. In nessun caso sarà necessario accedere dentro le abitazioni private. Le risultanze dello studio saranno rese pubbliche presumibilmente entro la prossima estate.”

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