Grosseto – La comunità grossetana Bahá’í celebra i duecento anni del Báb

Domenica 27 e lunedì 28 ottobre due eventi al Museo di storia naturale per omaggiare
il duecentesimo anniversario della nascita del primo profeta della fede Bahá’í
In occasione del duecentesimo anniversario della nascita del Báb, una delle figure sacre centrali della fede Bahá’í, domenica 27 e lunedì 28 ottobre la comunità Bahá’í di Grosseto ha organizzato alcuni appuntamenti nelle sale del Museo di storia naturale della Maremma: domenica 27 alle ore 18, grazie alla collaborazione del regista Francesco Tarsi e di un gruppo di attori, una serata teatrale sarà dedicata alla figura di Tahirih, poetessa persiana della prima metà del 1800 e unica donna tra i diciotto seguaci del Báb, conosciuti come “le diciotto Lettere del Vivente”. Lunedì 28, alle ore 18, si terrà la celebrazione del bicentenario della nascita del Báb, al secolo Siyyid ‘Alí-Muhammad. Nato a Shiraz, città dell’attuale Iran, il Báb è stato la personalità che ha contribuito alla nascita e alla diffusione del credo Bahá’í nell’allora impero persiano, portando un messaggio che sconvolse la Persia del IX secolo e ispirò migliaia di uomini e donne a compiere una rivoluzione senza precedenti negli assetti, nelle abitudini, nelle tradizioni e nei costumi della società persiana dell’epoca.
«Oltre a tutto quello che rappresenta per il credo Bahá’í – sottolineano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Grosseto, Chiara Veltroni – il Báb è stato una figura importantissima per la nascita di quel sentimento indispensabile affinché la condizione della donna (in Medio Oriente e non solo) possa progredire. Il suo contributo lo si può definire per molti versi rivoluzionario, avanguardistico e illuminante, senz’altro mosso da una visione e un coraggio incredibili se solo si pensa al contesto politico e sociale nel quale il Báb professava il suo credo. Inoltre è doveroso omaggiare la figura della poetessa Tahirih, che faceva parte dei primi diciotto seguaci del Báb e che rappresenta un grande esempio di forza ed emancipazione al femminile. Per tutti questi motivi la città di Grosseto è orgogliosa di ospitare il bicentenario della sua nascita, in particolar modo perché è proprio grazie a esempi come il suo che oggi il dibattito sulla parità di genere è possibile, attivo e produttivo».
La comunità Bahá’í è la realtà religiosa geograficamente più diffusa dopo il cristianesimo, con circa 8 milioni di credenti in tutto il mondo e quasi 5.000 in Italia. Presenti anche a Grosseto fin dai primi anni Ottanta, i Bahá’í applicano nelle loro vite quotidiane i valori e i principi in cui credono, quali l’unità della famiglia e delle religioni, l’armonia tra religione e scienza, la parità tra uomo e donna, l’abolizione di ogni forma di pregiudizio e l’educazione obbligatoria universale.
«Oggi – dice Sandra Luschi in rappresentanza della comunità Bahá’í grossetana – si può dire ormai che in tutto il mondo sempre più persone sono d’accordo con i principi Bahá’í, anticipati dal Báb e poi, come da Egli stesso annunciato, alla base della Rivelazione di Bahá’u’lláh. Ma per realizzare un ideale è necessaria la forza di assumersi un impegno spirituale: non basta riconoscere un ideale in linea di principio, è necessario abbracciarlo con tutto il cuore e metterlo in pratica personalmente e collettivamente fino a rimodellare l’intera società. Proprio questo è lo scopo della comunità Bahá’í, a Grosseto come ovunque nel mondo».
Il messaggio del Báb può essere considerato a tutti gli effetti come antesignano dei moderni diritti umani: la visione sull’assoluta parità fra uomini e donne, le considerazioni circa la progressiva evoluzione delle religioni nel tempo e nelle epoche storiche, l’auspicio dell’unificazione di tutti i popoli del mondo nel rispetto delle diversità. Una figura innovativa e illuminata che infine incorse nella pena capitale per essersi così radicalmente contrapposto al clima e allo status quo religioso, sociale e politico dell’epoca. Una figura alla quale la città di Grosseto rende omaggio, in quanto cultura tanto lontana quanto radicalmente vicina a tutti gli ideali moderni di diritto civile.
«Fondazione Grosseto Cultura – dice il presidente Giovanni Tombari – accoglie volentieri, al Museo di storia naturale della Maremma, questa importante ricorrenza storica. Il Báb, nella sua missione visionaria e portatrice di valori e messaggi così attuali e universali, è stato un precursore nel campo dei diritti umani e una delle grandi personalità storiche del 1800. Purtroppo il mondo occidentale forse ancora non riconosce del tutto l’importanza della sua eredità, innegabile per la fede Bahá’í ma anche da un punto di vista marcatamente culturale: anche per questo motivo le celebrazioni di domenica 27 e lunedì 28 ottobre sono due appuntamenti davvero eccezionali, da non perdere, per omaggiare e magari scoprire per la prima volta una figura e una comunità tra le più rilevanti anche su scala globale». Per informazioni: www.ilbab.it., grosseto@bahai.it.

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