La protesta di alcuni associati a Confconsumatori
Alcuni associati di Confconsumatori hanno lamentato e documentato il caos che si è creato la mattina del 15 novembre all’ingresso di Villa Pizzetti. «Nell’ambito dell’attività di tracciamento – fanno sapere dall’associazione – risulta infatti che l’Asl abbia invitato nella stessa fascia oraria un’intera classe di ragazzi delle scuole medie, ovviamente accompagnati da almeno un genitore, cui probabilmente erano aggiunte anche altre classi. Anziché procedere con la modalità drive through, il personale dell’azienda ha fatto scendere dal veicolo i minori e gli accompagnatori facendoli disporre in fila indiana.Il tutto ha creato una fila talmente lunga che terminava lungo le strisce pedonali di via Cimabue. La circostanza alquanto strana è che il personale dell’azienda non si sia reso conto dell’assembramento creato, senza il mantenimento della distanza minima tra gli utenti in attesa, e non abbia corso ai ripari magari fornendo degli orari differenziati».
E così Confconsumatori rivolge una richiesta: «Come associazione dei consumatori riteniamo di aver il diritto-dovere di conoscere, anche pubblicamente, dall’Azienda sanitaria Usl Toscana sud-est come viene svolto il servizio di screening, quanti sono i punti in cui si eseguono i tamponi nella città, come viene organizzato il servizio e il motivo per cui non si esegue con la persona a bordo della vettura e con orari scaglionati. Anche questo servizio sanitario, infatti, deve rispettare criteri organizzativi ispirati all’efficienza e soprattutto non deve creare inutili assembramenti, pericolosi per la campagna di contenimento del Covid-19. Siamo pronti a fornire all’azienda, attraverso i nostri esperti, ogni suggerimento utile per migliorare organizzativamente il servizio, evitare inutili e disorganizzate attese per gli utenti ed evitare così il ripetersi di brutti episodi come questo».
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