«Quando il buono postale è illeggibile non si prescrive mai»
Confconsumatori: da Grosseto a Firenze, epocale decisione del Tribunale
Per la prima volta in Italia un tribunale ha ammesso che un buono postale non si prescrive mai se è illeggibile, dunque può essere rimborsato anche oltre la scadenza. Una famiglia si era rivolta a Confconsumatori Toscana perché, dopo aver sottoscritto un buono nel 1995, si era vista rifiutare il pagamento chiesto nel 2016 perché considerato prescritto in quanto decennale e scaduto nel 2005. Il titolo che Poste aveva consegnato ai piccoli risparmiatori, però, recava a tergo un timbro (con indicata la fruttificazione e quindi la scadenza) del tutto illeggibile. Dopo che il Tribunale di Grosseto aveva dichiarato il difetto di legittimazione passiva di Poste in favore del ministero delle Finanze e della Cassa depositi e prestiti (perché emesso prima del 2000), i malcapitati risparmiatori hanno riassunto la causa dinanzi al Tribunale di Firenze (foro erariale, essendo convenuta in giudizio un’amministrazione dello Stato).
E con ordinanza del 19 gennaio 2021 – resa in un procedimento sommario, trattandosi di causa solo documentale – per la prima volta in Italia il tribunale ha ammesso che il buono cartaceo che non contiene la fruttificazione rende impossibile ai risparmiatori individuare il momento dal quale esercitare i loro diritti di rimborso, pertanto il Ministero e la Cassa depositi e prestiti non possono validamente eccepirne la prescrizione e devono rimborsarlo anche oltre i 10 anni dalla scadenza. «La decisione del Tribunale verrà pubblicata sul sito www.confconsumatoritoscana.it – annunciano dall’associazione – e costituisce una vera e propria sentenza pionieristica in favore di tanti risparmiatori tratti in inganno da moduli sbiaditi, volgarmente corretti a penna che sono stati loro consegnati in cambio dei loro risparmi, con una totale incertezza sulla scadenza e talvolta anche sull’ammontare degli interessi».
Confconsumatori, tramite il vicepresidente nazionale Marco Festelli, auspica dunque che «lo Stato, tramite il Mef e Cdp, metta fine al contenzioso ormai dilagante e voglia una volta per tutte intervenire e provvedere al rimborso di tutti questi casi, così adempiendo al dovere morale oltre che giuridico di restituire i risparmi affidati ai cittadini italiani. Dovere accentuato in questa fase di grave recessione economica». Confconsumatori ha lanciato da mesi la campagna “buono tradito” per assistere i risparmiatori che ritengono di aver subìto un ingiusto trattamento: lo sportello di Grosseto è in via della Prefettura 3 (0564 417849; grosseto@confconsumatori.it).