Follonica – Temporary Urban Lab: la voce dei giovani per disegnare la Follonica del futuro

Il Tul è stato realizzato su ispirazione dell’Agenda 2030 e delle sue tematiche di sostenibilità e inclusione. un laboratorio urbano di emersione di bisogni, idee e progetti per la città. Adesso l’idea è di convergere il progetto anche all’interno del Piano Operativo del Comune.

A due mesi dai Temporary Urban Lab organizzati dalla cooperativa Arcobaleno in collaborazione con il Comune di Follonica, è tempo di bilanci. L’obiettivo del Tul è stato quello di promuovere la cittadinanza attiva, portando avanti il progetto di rigenerazione urbana dell’ex Ilva. Ad essere coinvolte sono state alcune classi delle scuole medie e delle superiori, il gruppo Faros, Break the Distance e Spazi Ragazzi. In totale sono circa una cinquantina i giovani che che da due mesi hanno iniziato a frequentare lo spazio della Fonderia Uno per i laboratori e i cineforum.Lo scorso dicembre la Fonderia Uno ha ospitato tavoli tematici, proiezioni di film e musica nell’ambito di una serie di eventi, con l’obiettivo di costruire uno spazio di aggregazione per i giovani e la comunità. Un “Temporary Urban Lab” realizzato su ispirazione dell’Agenda 2030 e delle sue tematiche di sostenibilità e inclusione. E adesso l’idea è di convergere il progetto anche all’interno del Piano Operativo del Comune.
Mercoledì scorso il sindaco Andrea Benini e l’assessora alle politiche culturali Barbara Catalani hanno fatto visita al gruppo di Spazi Ragazzi per fare il punto della situazione insieme agli educatori della cooperativa Arcobaleno.
«In solo due mesi i ragazzi e le ragazze sono stati in grado, grazie a chi ha dato loro voce, di capire cosa è cambiato in questi ultimi anni. Educatori, professori e giovani hanno guardato a questi due anni appena trascorsi, analizzando i cambiamenti nelle loro vite ma anche e sopratutto nei vari settori economici, sociali, politici e associativi – commenta il sindaco Andrea Benini – I giovani troppo spesso sono stati considerati un problema di ordine pubblico, qui, invece, si cercare di metterli in condizione di esprimersi. Credo che questo sia un punto di partenza fondamentale. Per questo vogliamo collegare il progetto del Tul con il Piano Operativo del nostro Comune. L’idea è infatti quella di realizzare la seconda stagione del Tul insieme al Politecnico di Milano, che si sta occupando del percorso partecipato, e ampliare il coinvolgimento pubblico anche e sopratutto interessando i più giovani».
«Lo spazio che è stato scelto per il Tul rispecchia profondamente le caratteristiche di questo progetto: “l’acquario” della Fonderia Uno è un lungo visibile dall’esterno e costantemente attraversato dalle persone. Una sorta di vetrina dei contenuti dove si è svolta una prima fase di sperimentazione – spiega l’assessora Catalani – Adesso la volontà è quella di portare avanti questo progetto, dandogli sempre più concretezza, anche attraverso il coinvolgimento di nuove realtà e professionalità. Il Tul è un laboratorio urbano di emersione di bisogni, idee e progetti per la città: a queste idee servono braccia e gambe per essere messe in atto».

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