Follonica – Scarlino al centro di una nuova unione europea

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In una sala consiliare gremita mercoledì 31 ottobre a Scarlino si è tenuto l’atteso incontro “nEU-Med day in Maremma”.
Alla presenza delle autorità locali e provinciali, il team coordinato dalla prof.ssa Giovanna Bianchi dell’Università degli Studi di Siena, e dal prof Richard Hodges, archeologo di fama mondiale e presidente dell’Università americana di Roma ha presentato al pubblico i risultati dei primi tre anni di ricerche e le ipotesi su possibili scenari futuri.
Particolarmente apprezzato anche il saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Siena, che ha voluto essere presente alla presentazione maremmana di nEU-Med – acronimo di un progetto dal titolo Origins of a new economic union 7th-12th centuries- che ha come capofila il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze della Terra e di Biotecnologie, chimica e farmacia dello stesso Ateneo.
Il progetto, iniziato nel 2015, è stato finanziato dall’Unione Europea (2.5 milioni di euro) all’interno del programma ERC-Advanced, e rappresenta per innovazione e interdisciplinarità una prestigiosa realtà per l’Università di Siena e per l’intero panorama della ricerca nazionale nel campo delle discipline umanistiche.
L’indagine archeologica è partita dal grande lavoro del prof. Riccardo Francovich e dei suoi allievi in questo, che è uno dei territori più indagati del Mediterraneo e tali conoscenze erano indispensabili per avere una consistente base da cui partire per rileggere i vecchi dati alla luce di nuovi quesiti storici.
Durante i primi tre anni di progetto il lavoro si è concentrato nell’area costiera meno coinvolta dalla precedente stagione di ricerca.
Qui sono stati indagati vaste porzioni di territorio e aperto in estensione lo scavo archeologico in località Vetricella, nel territorio comunale di Scarlino che, per l’importanza dei rinvenimenti sinora acquisiti, rappresenta una sorta di cartina di tornasole delle più importanti ipotesi legate agli obiettivi del progetto nEU-Med, che – per usare le parole del prof. Hodges – “può riscrivere una narrativa della storia del Mediterraneo per l’Alto Medioevo”.
L’importanza del sito della Vetricella e la presenza di evidenze monumentali e paesaggistiche di questo comprensorio, caratterizzato da importanti centri storici, ha spinto ad includere nel team anche professionisti in grado di elaborare preliminari progetti di valorizzazione. Quest’ultimi diverranno la base di partenza per un confronto con gli enti locali coinvolti, costituendo così un importante anello di congiunzione tra ricerca e sviluppo del territorio.
Il Comune di Scarlino che ha ospitato l’iniziativa, ha iniziato questo percorso e durante la presentazione sono state illustrate anche le strategie di valorizzazione elaborate in sinergia con i progettisti del team con modelli che partono da un’ ambito territoriale più vasto ed ambizioso per arrivare restringendo il focus ad una strategia di rivalutazione turistica culturale del territorio comunale e del centro storico, attraverso il museo diffuso e partendo, come primo passo, dal ripensamento dall’adeguamento del Centro di Documentazione Riccardo Francovich, come centro di una rete ricchissima di emergenze storiche e culturali.
La giornata ha visto la partecipazione di oltre 25 giovani ricercatori che attraverso punti di incontro organizzati in tavoli informali, hanno dialogato con il pubblico illustrando i risultati e le metodologie della ricerca, del restauro e le ipotesi di ricostruzione, contagiando tutti con il loro grande entusiasmo.
Grande la soddisfazione del sindaco Marcello Stella, che vuole ringraziare l’ateneo senese per gli oltre trent’anni di ricerche spesi in un territorio che non smette mai di regalare preziosissimi tesori e per la bellissima giornata di divulgazione pubblica ideata con un format straordinariamente coinvolgente ed aperto veramente a tutti.
“Naturalmente-aggiunge il sindaco- il confronto ed il dialogo con l’università continuerà affinchè i progetti di valorizzazione possano finalmente trovare compimento, con la certezza che dal recupero del passato si possa costruire il futuro di questo territorio.

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