Follonica è il primo Comune tra i dieci che la Regione Toscana ha ritenuto finanziabili per l’utilizzo dei fondi europei della programmazione UE 2021-2027. La proposta progettuale, che adesso verrà inviata a Bruxelles, ha un costo totale di 10 milioni di euro, di cui il 20 percento viene coperto dalla quota di cofinanziamento da parte del Comune. «Un risultato importante e che ci emoziona – commenta il sindaco di Follonica Andrea Benini – Abbiamo partecipato a una manifestazione di interesse per la rigenerazione urbana con un progetto per completare l’area della nostra città fabbrica. Follonica è prima nella graduatoria regionale, un risultato incredibile»
Follonica, con il suo progetto di riqualificazione dell’Ilva, è il primo Comune tra i dieci che la Regione Toscana ha ritenuto finanziabili per l’utilizzo dei fondi europei della programmazione UE 2021-2027. La notizia è stata comunicata questa mattina dal presidente Eugenio Giani che ha reso noto l’elenco dei progetti, selezionati tra i 47 che sono stati presentati. La proposta progettuale, che adesso verrà inviata a Bruxelles, ha un costo totale di 10 milioni di euro, di cui il 20 percento viene coperto dalla quota di cofinanziamento da parte del Comune.
«Un risultato importante e che ci emoziona – commenta il sindaco di Follonica Andrea Benini – abbiamo partecipato a una manifestazione di interesse per la rigenerazione urbana con un progetto per completare il recupero dell’area della nostra città fabbrica. Follonica è prima nella graduatoria regionale, un risultato incredibile. I progetti saranno adesso inviati a Bruxelles, dove sarà avviato l’iter che porterà alla redazione dei progetti definitivi ed esecutivi, per andare a completare il processo di riqualificazione di questa parte di città. Si tratta di un progetto di grandissima qualità – prosegue il sindaco – un lavoro di squadra che parte dal lontano, dal sindaco Claudio Saragosa e poi dalla sindaca Eleonora Baldi. Un grande lavoro degli uffici tecnici, dell’assessora Barbara Catalani e di tutta la giunta che lavora con me e che ringrazio».
La volontà è quella di dare nuova vita all’Ilva e recuperare in una visione complessiva di quartiere la sua forte identità, attualizzandola secondo le nuove aspirazioni ed esigenze che la città manifesta e connettendola al resto del tessuto cittadino. La strategia espressa è quella di un progetto corale: l’intenzione è quella di far convivere in continua integrazione e dialogo funzioni di tipo ricettivo, come un ostello o una foresteria, di tipo ristorativo e produttivo, come botteghe artigiane e spazi per libera professione, ma anche di tipo residenziale, come il programma di co-housing e, ovviamente, di tipo culturale, formativo e sportivo.
«Mettiamo in gioco tutti gli edifici che oggi dovevano ancora essere riqualificati – spiega l’assessora al sistema Ex Ilva Barbara Catalani – come la torre dell’orologio, la casa con torretta, tutta la stecca delle abitazioni su via Roma ma anche gli spazi verdi, la parte dello sport, la palestra scolastica e la scuola media. Vogliamo che l’Ilva torni ad essere il centro vivo della città, dove si possa vivere nella quotidianità. La funzione culturale preponderante per l’area è già ben rappresentata degli edifici recuperati con i fondi Piuss, come la Fonderia Leopolda, oggi Teatro, la Fonderia 1, oggi centro polivalente e il Forno San Ferdinando, sede del Museo Magma. Rimane il perno della rigenerazione complessiva – conclude Catalani – che si completerà con il recupero complessivo degli edifici, che contribuiranno ad accrescere la complessità del luogo, rendendolo vitale in tutto l’arco dell’anno».
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