Follonica – A cosa serve la posidonia: lo spiega l’associazione Break the Distance

In seguito al video pubblicato sui social dove si vedevano alcuni bagnanti intenti a togliere i resti della pianta marina dalla spiaggia, l’associazione ha realizzato per il Comune di Follonica dei cartelloni dove viene fatta chiarezza circa l’utilità della posidonia.

Un elenco dettagliato dei tanti benefici che può portare al litorale la posidonia, la pianta acquatica che in questi mesi è stata al centro di diverse discussioni: a preparare i cartelloni distribuiti lungo la costa è stata l’associazione Break the Distance, che tra i vari obiettivi ha anche quello della tutela dell’ambiente. 
Soltanto poche settimane fa alcuni bagnanti avevano gettato nella spazzatura la posidonia secca che si era depositata sulla battigia, documentando il tutto sui canali social. Un intervento che, secondo le loro intenzioni, avrebbe dovuto rendere più pulita la spiaggia ma che, di fatto, è non solo sbagliato dal punto di vista ambientale ma è anche sanzionabile. 
«Il problema in quel caso è legato alla non conoscenza dell’argomento – spiega l’assessora all’Ambiente Mirjam Giorgieri – la degradazione delle foglie è alla base delle catene alimentari costiere. Inoltre, i cordoni che si spiaggiano sono un formidabile strumento per smorzare la forza delle onde e consentire alla sabbia di depositarsi ed essere trattenuta. La posidonia non va quindi assolutamente rimossa. Adesso, tramite il lavoro fatto dalle ragazze e dai ragazzi dell’associazione Break the Distance, queste informazioni vengono divulgate sulla spiaggia stessa, con la speranza che grazie a quanto riportato sui cartelloni, in futuro si evitino atteggiamenti che mettono in pericolo l’ambiente».
Nei cartelloni fatti stampare dal Comune di Follonica che sono stati attaccati in giro per la spiaggia vengono date informazioni relative alla pianta marina: “Un mio ettaro – si legge – ospita fino a 350 specie animali” e anche “libero fino a 20 litri di ossigeno per ogni metro quadrato”, oppure “Le banquettes, strati di foglie morte sulla spiaggia, non sono sporcizia, al contrario: proteggono il litorale dall’erosione attenuando l’azione delle onde”.

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