Follonica – “A come Archivi. Gli archivi minerari e siderurgici della Toscana meridionale”

A Follonica il 3 e il 4 dicembre si terrà il convegno che conclude il progetto triennale nato dall’accordo tra Regione Toscana e Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, di cui il Comune di Follonica è stato capofila e centro di rete

Il convegno è l’atto conclusivo del progetto triennale “Da documento a rete di memorie del territorio, del lavoro e dell’impresa toscana”, parte dell’accordo per la valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliografico tra Regione Toscana e Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, di cui il comune di Follonica è stato capofila e centro di rete; una rete di cui fanno parte i comuni di Abbadia San Salvatore, Massa Marittima, Piombino, l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia e il Parco Minerario dell’Isola d’Elba.

Il programma prevede la presentazione dei lavori di ricerca archivistica effettuati all’interno della rete archivistica, il confronto con alcune delle realtà più significative relativamente alla conservazione e valorizzazione dei beni archivistici come la Fondazione Dalmine, la Fondazione Ansaldo, gli Archivi delle Officine Reggiane e il Polo del ‘900 di Torino.
Infine si terrano le valutazioni di sintesi del progetto triennale e le prospettive di sviluppo ulteriore del progetto di rete.

La due giorni del 3/4 dicembre offrirà un approfondimento sui lavori relativi ai fondi archivistici svolti nel triennio, la presentazione di realtà archivistiche nazionali legate al mondo del lavoro utili al confronto con la realtà locale, la riflessione e il confronto sulle prospettive future della rete territoriale proponendo uno scenario mirato al consolidamento della rete.

«Il progetto durato tre anni e coordinato dal museo Magma ci ha permesso di concepire un’articolazione sistemica – spiega l’assessora alle politiche culturali Barbara Catalani – riordino e completamento degli inventari, occasioni di confronto per comprendere le singolarità di ciascun archivio, viaggi della conoscenza reciproca. È stato proprio in questa fase che il legame si è consolidato e l’entusiasmo è cresciuto: spostarsi per andare a conoscere le singole realtà ha rappresentato per tutti un momento molto significativo, si è consolidata l’idea di relazione, si è compreso meglio il lavoro dell’altro. Ognuno degli archivi coinvolti, ha infatti in tutti questi anni adottato metodi e approcci diversi, ha lavorato con la propria comunità, ha saputo intessere relazioni di ricerca, ma sempre nella solitudine del proprio ruolo». Secondo l’assessora per il museo Magma questa è stata l’occasione per ricucire le relazioni e provare a immaginare quale potenzialità potesse avere un sistema diffuso di conoscenza capace, anche solo geograficamente, di abbracciare un’area vasta che dalla montagna arriva al mare. «Ora che il progetto è arrivato a compimento si deve cercare una nuova strada per capitalizzare quanto fatto in questi anni – continua l’assessora Catalani – e provare a immaginare un sistema concreto di sviluppo, convinti che molte occasioni di crescita sociale e economica possano passare dai progetti di ricerca. Vogliamo provare a investire sulla creazione di un polo archivistico digitale per la Toscana Meridionale che sia in grado di collocarsi nel mercato del lavoro, della ricerca e quindi dello sviluppo di nuovi scenari culturali per la nostra città e per tutto il territorio».

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