Castagneto Carducci/San Vincenzo – Presidio LIBERA “Rossella Casini”

Lunedì prossimo, 22 febbraio, saranno 40 anni dalla scomparsa di Rossella Casini per mano ‘ndranghetista.
Le iniziative per la Memoria della vittima innocente di mafia a cui è intestato il Presidio di Libera
di Castagneto C.cci/San Vincenzo
19 febbraio 2021 – Il Presidio di Libera di Castagneto C.cci/San Vincenzo ricorderà Rossella Casini,
giovane studentessa fiorentina, a 40 anni dalla sua scomparsa, il 22 febbraio 1981, per mano
‘ndranghetista.
Proporremo una riduzione “social” dello spettacolo “Fate a pezzi la straniera”, realizzato nel 2016
per raccontare la sua storia, che sarà visibile sulla pagina FB del Presidio a partire dalle ore 7 di
lunedì 22 febbraio.
La vogliamo ricordare in questa triste ricorrenza, perché la memoria delle vittime di mafia, come
Rossella, è prima di tutto un segno di rispetto e di umanità nei loro confronti e dei loro familiari,
perché vogliamo porre al centro della riflessione la vittima come persona e il diritto fondamentale
alla verità. Diritto che appartiene alla vittima, ai suo familiari, ma anche a tutti noi.
Per Rossella Casini non c’è ancora giustizia, i nome degli assassini non si conoscono. Per tante,
troppe, vittime ancora oggi la verità non c’è.
Conoscere la sua storia, così come quella di tante vittime innocenti delle mafie, è il momento in cui
dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze
con politica, economia e massoneria deviate.
Da qui nasce l’impegno di Libera, che dal 1995 promuove per il 21 Marzo la Giornata nazionale
dedicata alla memoria e all’impegno per le vittime innocenti delle mafie.
Siamo nati come Presidio di Libera nel 2014, decidemmo di intestarlo a Rossella Casini perché era
una donna, perché era toscana, perché in Toscana e in questi territori la presenza di delinquenti e
criminali vicini o di ‘ndrangheta è ormai nota.
Lo spettaccolo che da volontari di Libera, con la regia del nostro amico e socio Ilio Barbieri,
abbiamo rappresentato il 21 marzo 2016 per raccontare la storia di Rossella Casini, è stato e
continua ad essere un modo per ricordarla e fare Memoria, per richiamare tutti all’attenzione e
all’impegno contro le mafie, per una giustizia sociale che sottragga loro il terreno di “coltura”,
avendo nella Costituzione il nostro fondamentale punto di riferimento.
Il passaggio dal ricordo alla memoria ci dà la possibilità di interrogare insieme il passato, per
esprimere la cura e la responsabilità di cui è intriso il nostro impegno nell’oggi e nel domani.

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