Campiglia Marittima -PROVENZANO SULLA QUESTIONE DEL CENTRO

«Questa pandemia è come un pettine che passa sul nostro Paese e fa emergere tutti i nodi irrisolti fino a qui» parte da questa affermazione del Ministro Provenzano che sembra essere calzante rispetto alla vicenda del Centro di Riabilitazione di Campiglia Marittima. Crediamo che ormai sia chiaro a tutti che la vexata questio non sia la volontà o meno nel fare la propria parte nell’ospitare e curare i pazienti con Covid19. L’incidente è istituzionale ma il nodo, a nostro avviso, è prettamente politico e non si può sottacere. I cittadini delle Valli Etrusche hanno il diritto di conoscere, attraverso i propri rappresentanti, qual è il destino dell’organizzazione sanitaria di un territorio che si è visto spogliato nel tempo delle proprie eccellenze, che attende la realizzazione di progetti sempre annunciati e mai concretizzati.
Nel merito auspichiamo risposte più che mai urgenti al Presidente Rossi e all’assessore Saccardi, ai quali chiediamo con forza di intervenire con indirizzi chiari, perché siamo convinti che la buona politica si fa agendo tramite la condivisione delle proposte, primo ed essenziale passo verso la realizzazione di idee e progetti che hanno ripercussioni sul territorio a medio e lungo termine. Condizionando il futuro a scelte politiche sussurrate mai si riuscirà a risollevare le sorti del territorio delle Valli Etrusche. Il periodo delle opzioni e delle possibilità legate a logiche partitiche o di corrente è finito.

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